L’obiettivo di questo protocollo – realizzato dall’Odt. Simone Fedi – è quello di creare una buona funzione masticatoria ed estetica in rapporto alla posizione degli impianti favorendo l’igiene, la fonetica e l’ntegrazione estetica della protesi, ma anche di semplificare un percorso digitale-analogico di lavoro complesso come quello del Toronto-bridge. Grazie all’utilizzo della tecnologia digitale e del software Smile Creator (Exocad), al paziente può essere presentata una pre-visualizzazione digitale, nell’aspetto estetico, della riabilitazione protesica prima della realizzazione tecnica della manufatto. Di conseguenza, con un provino creato da una stampa 3d del vero e proprio lavoro definitivo, viene data la possibilità al clinico e al paziente di partecipare, e casomai modificare, la progettazione del proprio sorriso. I dischi in cera e i metalli da fusione Mesa diventano poi gli strumenti necessari per supportare il professionista nella realizzazione deottenere un manufatto qualitativamente superiore.

 

Clinica

Il paziente, maschio, di 54 anni, non fumatore, senza patologie rilevanti in corso, si presenta all’attenzione del clinico in condizione di edentulia totale superiore. Nell’arcata inferiore è presente una protesi mobile che
completa l’arcata. È portatore di una protesi totale rimovibile incongrua, con la quale lamenta difficoltà nella masticazione e nella fonazione. Manifesta inoltre un disagio psicologico dovuto alla sua età e al suo rapporto con i colleghi di lavoro e la volontà di sostituire la protesi superiore con una di tipo fisso. La riabilitazione viene effettuata su Connessione M.U.A. per favorire passivazione e asse di inserimento della protesi. Il progetto prevede una protesi con struttura in metallo con design anatomico ridotto montato con connessione diretta su Multi unit abutment con rivestimento estetico in composito. Sulla base dell’impronta analogica con transfer dal sistema Multi Unit (Foto 1), sono stati realizzati: il modello master e successivamente il vallo occlusale per la registrazione della relazione centrica e della dimensione verticale. Il dentista dopo aver registrato la relazione centrica provvede a scattare due foto, con e senza retrattori (foto 2a e 2b).

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessaSoluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 2a  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 2b

 

Laboratorio – progetto digitale

Modello master, antagonista, posizione degli impianti (tramite scanody) e relazione centrica vengono trasferite trasferite da informazioni analogiche a digitali tramite uno scanner da banco. Per procedere alla creazione di una pre-visualizzazione della riabilitazione e di conseguenza un progetto virtuale si utilizza il programma di progettazione Exocad che da la possibilità di sovrapporre le foto eseguite dall’odontoiatra ai file scansioni in laboratorio, questo procedimento è possibile grazie a dei punti di repere, che ritroviamo sia sui file 2d (foto) che quelli 3d (scansioni eseguite) (foto 3,4,5,6,7,8).

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessaSoluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 4  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessaSoluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 6   Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessaSoluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 8

Il modulo Smile Creator del software Exocad consente di costruire un progetto protesico individuale strettamente correlato ai parametri dell’estetica individuale (foto 9).

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 9

Il programma si basa sui principi della divisione armonica che, sulla base di linee che definiscono la simmetria del viso e del sorriso in combinazione con le classiche linee ausiliarie utilizzate nella selezione e posizionamento dei denti – in questo caso correttamente contrassegnate (foto 6,7) – consente di “fissare” nello spazio protesico la forma ottimale della protesi compatibilmente con i lineamenti facciali. Creato il design della protesi grazie all’avvento delle stampe 3d si può produrre un provino in resina provvisoria che avrà la stessa anatomia della riabilitazione definitiva. Il provino offre la possibilità di capire se il progetto digitale creato è conforme all’arcata del paziente, e se spazi fonetica ed estetica sono adeguati all’arcata che stiamo riabilitando (foto 10,11).

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 10  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 11

Trovati gli spazi adeguati si procede alla realizzazione di una struttura ridotta dell’anatomia creata in precedenza e grazie a un fresatore si va e realizzare una struttura in cera calcinabile con disco Mesa Iknos. Questo tipo di disco, composto da un compound speciale in cera da modellazione fresabile dai sistemi CAD/CAM, anche con le strategie del PMMA, è ideale per ottenere superfici lisce e dettagli precisi.

La struttura prodotta verrà trasformata da cera/resinosa (questo aiuta precisione di fresatura e stabilità in fase di fusione) (foto 12,13) a cromo cobalto con la procedura tradizionale della fusione a cera persa tramite una fonditrice a induzione.

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 12  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 13

Per eseguire una corretta fusione verrano utilizzate delle boe in cera come canali di entrata e di conseguenza come riserva di metallo durante la fusione, delle reti da scheletrati (foto 14) come retine di raffreddamento
(posizionati in punti strategici per uniformare il raffreddamento della struttura) e un filo in cera (posizionato davanti al canale di entrata come depressurizzatore) (foto 15).

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 14  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 15

Questi accorgimenti eviteranno le possibili tensioni di una fusione cosi complessa grazie anche all’utilizzo del cromo cobalto Lucens Mesa che garantisce un’ottima scorrevolezza e la possibilità di arrivare con la massima precisione in ogni parte del manufatto. Inoltre la sua caratteristica più importante è quella di avere un punto di fusione più basso rispetto ad altre leghe in cromo, questo fattore aiuta la fonditrice a induzione nel fondere una massa di metallo elevato e velocizza il processo di fonditura. Foto (16,17,18)

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 16  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 17  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 18

Utilizzando il provino in una muffola plexigalss con dei siliconi trasparenti si va a ricreare in maniera esatta un negativo dell’anatomia del manufatto (foto 19, 20).

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 19  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 20

Rifinita la fusione si procede alla finalizzazione del lavoro protesico (foto 21,22).

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 21  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 22

Dato metalbonding e opaco alla struttura si procede a inserirlo all’interno della muffola e a iniettare il composito flow step by step (foto 23).

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 23

Una prima iniezione di composito dentinale, rifinitura e colorazione interna e seconda iniezione di un smalto composito (foto 24), lo scudo gengivale verra poi finalizzato a mano libera (foto 25).

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 24  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 25

Il manufatto può infine essere consegnato e impiegato (foto 26, 27, 28)

Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 26  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 27  Soluzioni analogiche digitali per una riabilitazione full-arch complessa 28

 

Conclusioni

Le procedure di progettazione digitale consentono la partecipazione attiva del paziente e del clinico alla pianificazione del proprio sorriso (Smile Creator – Exocad) e creano la possibilità di modificare e di velocizzare lo scambio di informazioni e le soluzioni protesiche utilizzate. Inoltre, l’archiviazione digitale dei progetti consente in qualsiasi momento del trattamento di correggere non solo gli errori di progettazione rilevati
durante l’uso. Grazie a una giusta scelta dei materiali si ha la possibilità di sfruttare al meglio delle soluzioni digitali finalizzandole in maniera tradizionale, questo permette al laboratorio di abbassare i costi, semplificare lavori complessi e tornare come in passato la produzione completa dei manufatti all’interno del laboratorio.

 


 

Simone Fedi Mesa Italia

L’Odt. Simone Fedi, diplomato in odontotecnica con il massimo dei voti, dopo 5 anni come dipendente presso un laboratorio di Pistoia, ne diventa titolare. Vanta una prima specializzazione in protesi totale e pluriennale esperienza nella tecnica di stratificazione inversa nel composito. Oltre a essere relatore ufficiale Mesa, è famoso autore di diverse pubblicazioni nazionali e internazionali.

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